Separarsi a sessant’anni

Separarsi a sessant'anni

Li chiamano “grey divorces” e sono il fenomeno socioculturale del futuro. I dati dell’ultimo rapporto Istat dicono che in poco più di un decennio le separazioni tra ultrasessantenni sono passate dalle 6.802 del 2000 alle 16.621 del 2011 con percentuali di aumento pressoché raddoppiate sia per gli uomini (dal 5,9 all’11,2%) sia per le donne (dal 3,6 al 6,4%).

Le ragioni di un incremento così marcato sono principalmente due: da un lato la raggiunta indipendenza economica della donna, che le consente una maggiore autonomia nelle scelte, dall’altro un’accresciuta aspettativa di vita (venti anni in più per gli uomini e addirittura venticinque per le donne), che permette di riciclarsi sentimentalmente fino a tarda età. I nuovi farmaci contro la flessione della libido e il crollo della censura sociale hanno fatto il resto.

Verrebbe quasi da dire che ci godiamo di più la vita. Eppure non è tutto oro quello che luccica.

«La rottura di un legame affettivo – spiega Giuseppe Paolisso, presidente della Società Italiana di Gerontologia e Geriatria – espone la persona a un’estrema fragilità emotiva, specie se lasciata, a maggior ragione se avanti negli anni. Il rischio è quello di un sensibile scadimento del grado di soddisfazione personale, che può comportare difficoltà relazionali tali da condurla all’isolamento sociale e, in qualche caso, alla depressione».

«La conseguenza diretta – aggiunge Damiano Galimberti, presidente dell’Associazione Medici Italiani Anti-aging – è uno stato di stress tensivo ed emotivo che incide significativamente sull’aspettativa di vita. Secondo uno studio condotto dai ricercatori della University of California di San Francisco, pubblicato sulla rivista scientifica Proceedings of the National Academy of Sciences, lo stress psicologico può portare a un precoce logoramento fisico e mentale. Esso colpisce infatti i telomeri, ovvero le porzioni di DNA chiave deputate a proteggere i cromosomi durante la divisione cellulare, accorciandoli ogni volta che la cellula si divide. Così – conclude Galimberti – a un certo punto la loro lunghezza non è più in grado di proteggere la cellula, che inizia a riprodursi in modo scorretto, accelerando il processo di invecchiamento».

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Informazioni su Fabrizio Dell'Anna

Milanese, classe 1974, divorziato con un figlio. Sono fondatore e direttore commerciale dell'Agenzia Italiana Genitori Separati. Dal 2006 mi occupo con impegno e passione di crisi di famiglia, fornendo agli adulti in fase di separazione tutti gli strumenti necessari per garantire ai minori la possibilità di mantenere legami affettivi con entrambe le figure genitoriali. Ne parlo, ne scrivo, ci lavoro. Ogni giorno. Chi mi ha incrociato sulla propria strada, di me ha imparato tre cose fondamentali: non faccio miracoli, ascolto con attenzione e agisco con prudenza. Tra i fallimenti della mia professione riconosco, al pari del noto avvocato matrimonialista Cesare Rimini, «il dolore dell'impotenza nel vedere due persone incapaci di affrontare una separazione e con il solo desiderio di nuocersi». Per questo, da sempre, mi batto per la diffusione di una cultura evolutiva e non distruttiva del conflitto familiare.