Il debutto della TASI è ormai dietro l’angolo e per separati e divorziati il rischio caos è praticamente una certezza dal momento che, come sempre, le difficoltà di comprensione dei meccanismi di funzionamento dei nuovi tributi si accompagnano alle complicanze direttamente connesse alla peculiarità dello status giuridico. Continua a leggere
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Ex coniugi: IMU abolita, ma non per tutti
Chi era già pronto a festeggiare l’abolizione dell’IMU sulla prima casa dovrà rivedere i suoi piani o quantomeno prima accertarsi di essere tra i fortunati che non la pagheranno più. Sì, perché, sebbene a circolare in questi giorni sia proprio il termine “abolizione”, il decreto-legge n. 133 del 30 novembre 2013, recentemente approvato dal governo, obbliga di fatto molti contribuenti a farsene ancora parzialmente carico. Continua a leggere
IMU, rata sospesa anche per separati e divorziati
Ora è ufficiale: l’acconto di giugno della tanto temuta (e odiata) imposta sulla prima casa non si pagherà. Non è stata abolita, ma semplicemente rinviata in attesa di una più articolata revisione della tassazione sugli immobili che il governo si è impegnato a realizzare entro il 31 agosto. Obiettivo che, se non centrato, ne ristabilirà l’obbligo di versamento entro il 16 settembre. Per il momento, quindi, solo una boccata d’aria.
Ma vediamo cosa prevede nello specifico il decreto-legge n. 54 del 21 maggio 2013, adottato dal governo, e cosa comporta per il coniuge separato o divorziato assegnatario della casa coniugale: “Nelle more di una complessiva riforma della disciplina dell’imposizione fiscale sul patrimonio immobiliare (…) – dispone testualmente l’art. 1 – per l’anno 2013 il versamento della prima rata dell’imposta municipale (…) è sospeso per l’abitazione principale e relative pertinenze, esclusi i fabbricati classificati nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9”.
Il testo non fornisce indicazioni specifiche riguardo alla casa coniugale. Tuttavia, in base a quanto previsto dal comma 12-quinquies dell’art. 4 del decreto-legge n. 16 del 2 marzo 2012, convertito nella legge n. 44 del 26 aprile 2012, e cioè che “ai soli fini dell’applicazione dell’imposta municipale (…) l’assegnazione della casa coniugale al coniuge, disposta a seguito di provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, si intende in ogni caso effettuata a titolo di diritto di abitazione”, può ritenersi che, per assimilazione legale all’abitazione principale, gli effetti della sospensione debbano estendersi anche alla casa assegnata al coniuge separato, che potrà pertanto rinviare il versamento dell’imposta al mese di settembre.
Separazione, divorzio e IMU
“L’assegnazione della casa coniugale al coniuge, disposta a seguito di provvedimento di separazione legale, annullamento, scioglimento o cessazione degli effetti civili del matrimonio, s’intende in ogni caso effettuata a titolo di diritto di abitazione”. È quanto stabilito dal decreto-legge n. 16 del 2 marzo 2012 (cd. decreto semplificazioni), coordinato con la legge n. 44 del 26 aprile 2012. Cambio di rotta, quindi… Continua a leggere