Le 5W1H della coordinazione genitoriale

© Fabrizio Dell’Anna / AIGES Blog

Nel panorama italiano degli strumenti ADR la coordinazione genitoriale è il più recente e, di conseguenza, anche uno dei meno noti. La carenza di conoscenza al riguardo interessa trasversalmente tutti gli attori coinvolti: non solo gli operatori del conflitto familiare (giudici, avvocati, psicologi, ecc.), ma anche e soprattutto i genitori, i quali, in virtù della loro dichiarata volontà di salvaguardare il benessere psicofisico dei figli, dovrebbero essere i primi a informarsi su questa preziosa risorsa per la gestione dell’alta conflittualità. Sorprende invece constatare che, nonostante il crescente dibattito sull’importanza di tutelare la bigenitorialità, la coordinazione genitoriale rimanga sostanzialmente un oggetto non identificato.

Proviamo allora a descriverne schematicamente le caratteristiche principali, utilizzando la regola delle 5W1H (o “Metodo Kipling”).

WHAT: COS’È LA COORDINAZIONE GENITORIALE

La coordinazione genitoriale è uno strumento di risoluzione alternativa delle controversie, focalizzato sul minore, non riservato e non valutativo, gestito con uno stile direttivo, rivolto ai genitori, la cui alta conflittualità costituisce un rischio evolutivo per i figli. L’intervento prevede che, per un periodo di minimo sei mesi e massimo due anni, un professionista terzo, adeguatamente formato, imparziale e non neutrale, aiuti i genitori – per i quali le altre ADR risultano improponibili, non funzionano o si rivelano scarsamente incisive – a mettere in pratica la bigenitorialità attraverso l’implementazione e il mantenimento delle condizioni stabilite dall’autorità giudiziaria, concordate consensualmente dalle parti o maturate durante il processo. Previo consenso dei genitori, il coordinatore genitoriale può formulare raccomandazioni e, nei limiti dell’incarico ricevuto e della normativa vigente, prendere decisioni nell’interesse dei figli. [1]

WHO: CHI LA CONDUCE

La coordinazione genitoriale è condotta da un professionista esperto nella gestione dell’alta conflittualità in ambito separativo (il coordinatore genitoriale, appunto), generalmente proveniente dall’area giuridica o da quella medica, sociale e/o umanistica.

WHERE: DOVE SI SVOLGE

Essendo uno strumento di risoluzione alternativa delle controversie, la coordinazione genitoriale si svolge al di fuori del contesto giudiziario, ovvero lontano dalle aule di tribunale, e, più specificamente, presso lo studio del professionista incaricato.

WHEN: QUANDO È POSSIBILE RICORRERVI

È possibile ricorrere alla coordinazione genitoriale in qualsiasi momento, a condizione che sussistano tre requisiti fondamentali: la presenza di alta conflittualità tra i genitori, la presenza del minore e la presenza di un provvedimento dell’autorità giudiziaria o di un accordo consensuale tra le parti. La presenza di alta conflittualità tra i genitori, generalmente caratterizzata da controversie, dispute e comunicazione ostile, individua nella coordinazione genitoriale l’opzione più idonea tra i diversi strumenti ADR disponibili. La presenza del minore circoscrive l’obiettivo della coordinazione genitoriale alla protezione e alla salvaguardia degli interessi prioritari ed esclusivi di quest’ultimo. La presenza di un provvedimento dell’autorità giudiziaria o di un accordo consensuale tra le parti fornisce il quadro di riferimento per il lavoro del coordinatore genitoriale nell’implementazione e nel mantenimento del piano genitoriale.

WHY: PERCHÉ È UTILE

La coordinazione genitoriale è utile, perché permette di:

  • “incapsulare” l’alta conflittualità: tale azione implica il contenimento delle controversie, delle dispute e della comunicazione ostile tra i genitori in un contesto professionale strutturato, chiaro, trasparente, gestito e monitorato da un terzo con poteri definiti rispetto alle parti;
  • mettere in pratica la bigenitorialità: tale azione implica l’implementazione e il mantenimento delle condizioni stabilite dall’autorità giudiziaria o concordate consensualmente dalle parti, la gestione delle relazioni e delle comunicazioni tra i genitori e il monitoraggio continuo dell’aderenza di questi ultimi al piano genitoriale.

HOW: COME PUÒ ESSERE AVVIATA

La coordinazione genitoriale può essere avviata attraverso una delle seguenti modalità:

  • accesso volontario: di norma, tale modalità di accesso è suggerita da un professionista (avvocato, psicologo, assistente sociale, ecc.) a fronte della preoccupazione dei genitori riguardo al rischio evolutivo per i figli, costituito dall’alta conflittualità;
  • accesso obbligatorio: di norma, tale modalità di accesso è disposta dal giudice a fronte dell’incuranza dei genitori riguardo al rischio evolutivo per i figli, costituito dall’alta conflittualità.

[1] AIGES Academy, Dell’Anna, F., Pagliaroli, M. (2022). “Definizione di coordinazione genitoriale”. ↩︎